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Strategia EU in ambito Clima-Energia - II parte

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La policy dell’Unione Europea in ambito clima-energia è articolata in step successivi, aventi differenti orizzonti temporali:
-\t2020 Package;
-\t2030 Framework;
-\t2050 Roadmap.

Se ne descrivono di seguito gli aspetti di maggior rilievo, al fine di inquadrare l’obiettivo “20-20-20” all’interno di una azione strategica e programmatica di più ampia portata.

A)\t2020 Package
Il “Package 2020” è un insieme di atti vincolanti il cui scopo è assicurare che l’Unione Europea raggiunga entro il 2020 i seguenti target:
-\triduzione del 20% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto al livello al 1990;
-\tcopertura del 20% del consumo finale lordo di energia tramite fonti energetiche rinnovabili;
-\taumento del 20% dell’efficienza energetica.
In Europa è in atto una trasformazione verso una economia ad alta efficienza energetica e a bassa intensità di carbonio. L’obiettivo “20-20-20” rappresenta un approccio integrato alla policy in ambito clima-energia, finalizzato a mitigare il cambiamento climatico, aumentare la sicurezza energetica e rafforzare la competitività. Esso è inoltre l’elemento centrale della strategia “Europa 2020”, volta ad uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo.

Le quattro principali linee operative che costituiscono il Package 2020 sono:

1)\triforma del EU Emissions Trading System (EU ETS):
il sistema EU ETS costituisce lo strumento chiave per ridurre le emissioni industriali di gas serra in maniera cost-effective. Il Package 2020 prevede una revisione complessiva del sistema e un rafforzamento della Direttiva 2009/29/EC “Emission Trading”. Il principale cambiamento è l’introduzione di un unico limite di emissioni a scala europea al posto dell’attuale serie di limiti a scala nazionale. L’assegnazione libera di concessioni verrà progressivamente sostituita da un meccanismo d’asta, a partire dal settore della generazione elettrica di potenza;

2)\tobiettivi nazionali per le emissioni di gas serra relative ai settori non-ETS:
tramite la Decisione 406/2009/EC “Effort Sharing” gli Stati Membri si sono impegnati su obiettivi nazionali vincolanti per ridurre le proprie emissioni di gas serra relative ai settori non-ETS, quali gli edifici e i trasporti. Circa il 60% delle emissioni complessive europee è dovuto a settori non-ETS. Gli obiettivi nazionali sono differenziati;

3)\tobiettivi nazionali per le fonti energetiche rinnovabili:
tramite la Direttiva 2009/28/EC “Renewable Energy Sources” gli Stati Membri si sono impegnati su obiettivi nazionali vincolanti per aumentare la propria quota di consumo energetico coperta tramite fonti energetiche rinnovabili. Questi obiettivi riflettono i differenti punti di partenza e il differente potenziale di incremento di produzione da fonti energetiche rinnovabili degli Stati Membri. Gli obiettivi nazionali dovrebbero consentire all’Unione Europea di raggiungere al 2020 il target complessivo del 20%;

4)\tCarbon Capture and Storage:
la Direttiva 2009/31/EC “CCS” stabilisce un quadro di riferimento per una applicazione ambientalmente sicura delle tecnologie CCS. La CCS prevede il sequestro della CO2 emessa da installazioni industriali e il suo stoccaggio in depositi sotterranei, evitandone così l’impatto sul riscaldamento globale.

B)\t2030 Framework
Il “Framework 2030” è finalizzato a rendere l’economia e l’assetto energetico dell’Unione Europea più competitivi, sicuri e sostenibili. Esso conferma i tre target stabiliti dal “2020 Package”, aumentandone la portata:
-\triduzione del 40% delle emissioni di gas a effetto serra rispetto al livello al 1990;
-\tcopertura del 27% del consumo finale lordo di energia tramite fonti energetiche rinnovabili;
-\taumento del 27% dell’efficienza energetica.

La riduzione delle emissioni di gas serra è considerata prioritaria, in quanto l’incremento tra orizzonte 2020 e orizzonte 2030 è pari a 20 punti percentuali rispetto allo stesso anno di riferimento (1990), cioè da 20% a 40%. Gli altri due target presentano invece incrementi da 20% a 27%. La priorità è dovuta al necessario allineamento con l’ambizioso obiettivo fissato al 2050, di cui al seguente punto C). La riduzione delle emissioni di gas serra è l’unico dei tre target per il quale siano stati fissati limiti oltre il 2030. I limiti fissati al 2030 tengono conto della necessità di convergenza tra sfera ambientale e sfera economica, ovvero il conseguimento degli obiettivi in ambito clima-energia non dovrebbe compromettere lo sviluppo e la competitività dell’economia europea.

C)\t2050 Roadmap
Tramite l’azione “Roadmap for moving to a competitive low-carbon economy in 2050” la Commissione Europea ha guardato oltre gli obiettivi a breve termine e ha impostato una modalità cost-effective per raggiungere entro il 2050 una riduzione delle emissioni di gas serra del 80% rispetto al livello al 1990 (40% al 2030 e 60% al 2040). Lo scenario che ne emerge è quello di una complessa ma inevitabile transizione verso una società “Low Carbon”. Secondo le previsioni, la transizione verso una società Low Carbon dovrebbe potenziare l’economia europea grazie all’aumento di innovazione e agli investimenti in tecnologie “verdi”. In una prospettiva di convergenza tra sfera ambientale e sfera economica, la riduzione delle emissioni di gas serra dovrebbe essere ripartita secondo modalità cost-effective tra i vari settori economici. Ovvero ciascun settore dovrebbe contribuire in funzione del proprio potenziale tecnologico e economico.




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